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domenica 6 gennaio 2008

New York - Parte IV

Giusto perché non pensiate male, vi facciamo vedere che siamo ancora vivi postando questo ennesimo resoconto del nostro ultimo viaggio (poi però basta, ché se no vomitiamo tutti; al limite se volete vederne ancora potete tranquillamente acquistare il dvd!). Questo in attesa che si riesca a metter giù due righe per raccontare del terribile pasticcio in cui mi sono cacciato cambiando lavoro. Besos a todos. :-)
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La mattina del 4° giorno siamo in piedi presto per correre ad accaparrarci i biglietti per Liberty Island e alle 7,45 siamo davanti a Castle Clinton, ancora chiuso. Ovviamente i biglietti sono acquistabili anche on line, ma a noi piace soffrire. Tant’è che, oltre alla levataccia, all’uscita della metro ci attende un vento gelido che soffia più o meno a 120km/h e il botteghino non apre prima delle 8,30. Dopo 40 minuti passati a parlare con pinguini e turisti intirizziti, si spalancano i portoni, finalmente riusciamo ad acquistare i tanto agognati biglietti e scopriamo anche che:
- non si sale più fin sulla testa della statua. Cioè arrivi sull’isola, la giri come ti pare, entri nel basamento/museo, te ne vai. Fine del tour.
- il battello non parte prima delle 9, il che significa dover restare al gelo per un’altra mezz’ora abbondante.
Quanto meno il biglietto permette la visita sia di Liberty Island che di Ellis Island, la vicina isoletta dove venivano lasciati in quarantena gli emigranti che arrivavano per la prima volta sulle coste americane.
Riuscire ad arrivare dentro il basamento della Statua della Libertà sarà una delle avventure più faticose che ci troveremo a dover affrontare in questa vacanzina. Infatti prima di salire sul traghetto si è costretti a passare sotto il metaldetector e a gettare borse, giacconi e cinture sotto i raggi x. Operazione che va poi ripetuta prima di entrare nel basamento della statua. Le file prima dei due controlli sono lunghissime ed ovviamente il tempo che si “butta via” (per non vedere comunque un cazzo) è infinito ed estenuante.

A metà pomeriggio riusciamo a rimettere i piedi sull’isola di Manhattan. Decidiamo di attraversare ChinaTown, dove pranzeremo (che coraggio, chiamarlo pranzo!) e dove compreremo un paio di utilissimi e comodissimi cappellini di pelo con orecchie protettive, e di passare poi per Little Italy, dove conosceremo una genovese aspirante hostess con la pronuncia inglese più orrenda che si sia mai sentita.
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In questo filmato:
1) Battery Park (di nuovo)
2) I nostri piedi sanfrancescani fuori da Castle Clinton
3) Scoiattolo nel prato di Battery Park
4) Patato ghiacciato a Castle Clinton
5) Statua della Libertà da Battery Park
6-11) Statua della Libertà
12) Skyline dietro gabbiano ghiacciato
13) Ponte di Verrazzano
14-17) Skyline
18) Chrysler Building da Liberty Islan
19-22) A Ellis Island
23) Il Muro degli Immigrati
24-25) Little Italy
26) Chrysler Building by night
27) Flat Iron Building by night28) Il vapore dai tombini... è vero!

giovedì 3 gennaio 2008

Di cose brutte e di cose belle

Le cose brutte delle feste:

Svegliarsi – svegliarsi... buttarsi giù dal letto, più che altro! – il 3 mattina per andare in ufficio ed accorgersi che la camicia tira dappertutto, e farsi venire il magone davanti ad una cintura che oramai si infila solo nell’ultimo buco, non sono cose che mettono propriamente di buon umore.

E riguardare i video girati in questi giorni ed accorgersi che, mentre i PerSpa sono realmente come li vedi, alti proprio così e con esattamente quella voce che si sente lì (ovvero quel grazioso e piacevole siculeneto o veneticulo che dir si voglia, tipico della loro coppia mista), il nostro timbro di voce non solo non è baritonale come credevamo, ma è acuto e addirittura scheccante all’ennesima potenza, e i nostri corpi, anziché slanciati e armoniosi da trentenni sani, appaiono piuttosto come quelli di Barney dei Flintstone (io per esempio sembro sempre senza collo e con la pancia che comincia da subito sotto il pomo d’Adamo!), ecco, tutti questi non sono aspetti che ti fanno rimpiangere i giorni di festa appena trascorsi.

Le cose belle delle feste:

Anche se ormai l’avrete già letto sia qui che qui, ma certamente anche qui, non possiamo certo esimerci dallo scriverlo pure noi. Ecco quindi che con gioia ringraziamo pubblicamente la squisita famiglia PerSpa (i due papi ma pure la figlioletta Topetta) per la disponibilità e la calorosità con cui ci hanno accolto nella loro deliziosa e coloratissima casetta. E nonostante ci si conosca da relativamente poco tempo. Grazie per averci fatto divertire con Pictionary, grazie per averci coccolato con il cibo e per averci permesso di aiutarvi con la cena di capodanno (alcuni video li trovate già sul loro sito). Grazie per la serata di capodanno, serata in cui abbiamo conosciuto Fireman & Compagno (conoscerli è stata davvero una gradevole scoperta); e grazie anche per averci portato al mare (che respirare un po’ di iodio fa sempre bene) e poi a Monte Mario, dove abbiamo incontrato l’amico Anellidifumo (al quale ci lega un’altrettanto recente ma sempre più profondo rapporto di amicizia) e il suo amico bologn-lussemburghese Daniele, che ci ha colpito per la sua sorridente e divertente pacatezza (e poi… ma quant’è colto?!).

Insomma, se non si fosse ancora capito, siamo stati divinamente bene. E il raffreddore che ci siamo buscati appena poggiati i piedi sul suolo milanese è l’evidente segnale che già ci mancate tutti!

Oscar & Tonino preparatevi, che i prossimi siete voi!

venerdì 21 dicembre 2007

New York - Parte II

Il terzo giorno nella Big Apple prevede finalmente una visita mirata. Non si gira più alla cazzo ma, guide alla mano, si prevedono di fare cose, di vedere posti. La meta prefissata è Liberty Island (che non è un videogioco ma è l'isoletta con sopra la famosa statua...). Cioè finalmente potremo vedere il simbolo dell’America, la prima cosa che quei poveri emigranti vedevano dopo giorni e giorni e giorni di stenuante navigazione. Leggiamo che la partenza per l’isola si effettua al molo di Battery Park, di fronte all’"antichissimo" Castle Clinton (in America hanno un senso dell'antico che è tutto loro!). Usciamo dalla metro e un terribile vento gelido ci porta via anche le mutande. Con le dita dei piedi e le orecchie mozzate dal gelo stoicamente resistiamo in coda, ma solo finché ci scappa l’occhio su un cartello scritto a mano e affisso al vetro della biglietteria: “posti esauriti. non è più possibile visitare la statua della libertà. tickets solo per l’isola”. Sconfortati decidiamo che non è il caso di imbarcarci, dato che dal nostro punto di vista il non poter salire sulla statua è come non essere mai andati a New York. Un breve giretto per il parco tra scoiattoli grandi come marmotte e tacchini, e decidiamo di ripiegare per il Financial District, risalendo la Broadway fino all’albergo. Ovviamente solo dopo esserci soffermati per un momento davanti alla sfera del WTC, posizionata a Battery Park così com’è stata ritrovata dopo gli attacchi dell’11 settembre (e questa cosa si, che fa rabbrividire...). Foto davanti al toro simbolo della borsa di New York, Wall Street, Trinity Church, Ground Zero (che purtroppo, o per fortuna, è solo un immenso cantiere. Nessun faro notturno proiettato verso lo spazio, niente fiori, nessuna foto a ricordare quel giorno là. E fa pure un po’ impressione osservare i turisti che fanno i numeri pur di riuscire a scavalcare con lo sguardo e con le macchine fotografiche le barriere protettive del cantiere; per cercare cosa, poi? Per vedere cosa? Per avere un click come cimelio?).

Risalendo la Broadway decidiamo per l'ennesimo cambiamento di programma e deviamo verso il Ponte di Brooklyn, con visita all’omonimo quartiere. Diciamo che Manhattan vista dal ponte merita il viaggio. Specie se la giornata è tersa come quella che abbiamo trovato noi. Brooklyn poi è un paesino nella città. Un incanto. Vialoni puliti e ordinati ma anche graziosissime stradine residenziali dal sapore famigliare, tipiche di certi film (in generale, grazie al bombardamento da film e telefilm cui ci sottoponiamo costantemente, in qualunque posto ci siamo trovati ci siamo sempre sentiti in posti famigliari). Morale, Brooklyn è un percorso davvero delizioso e rilassante, da non perdersi assolutamente.

Ritorno in metro fino all’albergo; ormai è buio. Doccia, profumo e via al Top of the Rock, sopra il Rockfeller Center. Lì apprendiamo che, oltre dover pagare 19$ a cranio per salire (se non ricordo male) c'è pure il Cirque du Soleil in città con uno spettacolo natalizio. Ci brillano gli occhi...

Al Rockfeller Center, per la prima volta, entriamo realmente in contatto con la paura dei newyorkesi. Paura che già si percepisce e subodora in aeroporto, prima in Italia con i mille controlli, poi all’arrivo con le code e le procedure per il visto di ammissione. Per salire in cima al grattacielo bisogna passare un metal detector, svuotare le tasche e far passare giacche, le borse e i cellulari ai raggi x. Al Top of the Rock non è possibile utilizzare il treppiede (il che è una bella fregatura se ci sali di sera e vuoi fare qualche bella foto notturna!). Scopriremo in seguito che la faccenda del treppiede non è una mera questione commerciale (tu non lo puoi usare e se vuoi la foto ricordo te la facciamo noi) e che il "terrore del terrorismo" non è solo del Rockfeller Center...



In questo filmato:
1) Grattacielo a Battery Park
2) James Watson House
3-5) Battery Park
6) World War II Memorial
7) The Sphere, WTC
8-9) Financial District
10) Trinity Church
11) Cimitero di Trinity Church
12-13) Wall Street
14-15) A Ground Zero
16-17) Verso il Ponte di Brooklyn
18) Ponte di Brooklyn
19) L’ammòre mio
20) Me
21) Sempre il Ponte di Brooklyn
22) Manhattan dal Ponte
23-24) Ponte di Brooklyn alla nausea!
25-26) Brooklyn (ma stavolta il quartiere!)
27) Manhattan da Brooklyn
28) Statua della Libertà da Brooklyn (eccheccazzo!)
29-31) Dal Top of the Rock
32-34) Il famoso (!) albero del Rockfeller Center

35) E per concludere… Palle di Natale!


Con questo post ovviamente cogliamo l'occasione per augurare di cuore a voi tutti (quanti sarete... 4? 5?) uno splendido Natale ed un ottimo inizio d'anno, ché magari in questi giorni non riusciamo più a postare nulla. A presto!