venerdì 21 dicembre 2007

New York - Parte II

Il terzo giorno nella Big Apple prevede finalmente una visita mirata. Non si gira più alla cazzo ma, guide alla mano, si prevedono di fare cose, di vedere posti. La meta prefissata è Liberty Island (che non è un videogioco ma è l'isoletta con sopra la famosa statua...). Cioè finalmente potremo vedere il simbolo dell’America, la prima cosa che quei poveri emigranti vedevano dopo giorni e giorni e giorni di stenuante navigazione. Leggiamo che la partenza per l’isola si effettua al molo di Battery Park, di fronte all’"antichissimo" Castle Clinton (in America hanno un senso dell'antico che è tutto loro!). Usciamo dalla metro e un terribile vento gelido ci porta via anche le mutande. Con le dita dei piedi e le orecchie mozzate dal gelo stoicamente resistiamo in coda, ma solo finché ci scappa l’occhio su un cartello scritto a mano e affisso al vetro della biglietteria: “posti esauriti. non è più possibile visitare la statua della libertà. tickets solo per l’isola”. Sconfortati decidiamo che non è il caso di imbarcarci, dato che dal nostro punto di vista il non poter salire sulla statua è come non essere mai andati a New York. Un breve giretto per il parco tra scoiattoli grandi come marmotte e tacchini, e decidiamo di ripiegare per il Financial District, risalendo la Broadway fino all’albergo. Ovviamente solo dopo esserci soffermati per un momento davanti alla sfera del WTC, posizionata a Battery Park così com’è stata ritrovata dopo gli attacchi dell’11 settembre (e questa cosa si, che fa rabbrividire...). Foto davanti al toro simbolo della borsa di New York, Wall Street, Trinity Church, Ground Zero (che purtroppo, o per fortuna, è solo un immenso cantiere. Nessun faro notturno proiettato verso lo spazio, niente fiori, nessuna foto a ricordare quel giorno là. E fa pure un po’ impressione osservare i turisti che fanno i numeri pur di riuscire a scavalcare con lo sguardo e con le macchine fotografiche le barriere protettive del cantiere; per cercare cosa, poi? Per vedere cosa? Per avere un click come cimelio?).

Risalendo la Broadway decidiamo per l'ennesimo cambiamento di programma e deviamo verso il Ponte di Brooklyn, con visita all’omonimo quartiere. Diciamo che Manhattan vista dal ponte merita il viaggio. Specie se la giornata è tersa come quella che abbiamo trovato noi. Brooklyn poi è un paesino nella città. Un incanto. Vialoni puliti e ordinati ma anche graziosissime stradine residenziali dal sapore famigliare, tipiche di certi film (in generale, grazie al bombardamento da film e telefilm cui ci sottoponiamo costantemente, in qualunque posto ci siamo trovati ci siamo sempre sentiti in posti famigliari). Morale, Brooklyn è un percorso davvero delizioso e rilassante, da non perdersi assolutamente.

Ritorno in metro fino all’albergo; ormai è buio. Doccia, profumo e via al Top of the Rock, sopra il Rockfeller Center. Lì apprendiamo che, oltre dover pagare 19$ a cranio per salire (se non ricordo male) c'è pure il Cirque du Soleil in città con uno spettacolo natalizio. Ci brillano gli occhi...

Al Rockfeller Center, per la prima volta, entriamo realmente in contatto con la paura dei newyorkesi. Paura che già si percepisce e subodora in aeroporto, prima in Italia con i mille controlli, poi all’arrivo con le code e le procedure per il visto di ammissione. Per salire in cima al grattacielo bisogna passare un metal detector, svuotare le tasche e far passare giacche, le borse e i cellulari ai raggi x. Al Top of the Rock non è possibile utilizzare il treppiede (il che è una bella fregatura se ci sali di sera e vuoi fare qualche bella foto notturna!). Scopriremo in seguito che la faccenda del treppiede non è una mera questione commerciale (tu non lo puoi usare e se vuoi la foto ricordo te la facciamo noi) e che il "terrore del terrorismo" non è solo del Rockfeller Center...



In questo filmato:
1) Grattacielo a Battery Park
2) James Watson House
3-5) Battery Park
6) World War II Memorial
7) The Sphere, WTC
8-9) Financial District
10) Trinity Church
11) Cimitero di Trinity Church
12-13) Wall Street
14-15) A Ground Zero
16-17) Verso il Ponte di Brooklyn
18) Ponte di Brooklyn
19) L’ammòre mio
20) Me
21) Sempre il Ponte di Brooklyn
22) Manhattan dal Ponte
23-24) Ponte di Brooklyn alla nausea!
25-26) Brooklyn (ma stavolta il quartiere!)
27) Manhattan da Brooklyn
28) Statua della Libertà da Brooklyn (eccheccazzo!)
29-31) Dal Top of the Rock
32-34) Il famoso (!) albero del Rockfeller Center

35) E per concludere… Palle di Natale!


Con questo post ovviamente cogliamo l'occasione per augurare di cuore a voi tutti (quanti sarete... 4? 5?) uno splendido Natale ed un ottimo inizio d'anno, ché magari in questi giorni non riusciamo più a postare nulla. A presto!

mercoledì 19 dicembre 2007

Un consiglio, in attesa di scrivere ancora su New York...

Mai e poi mai, ma proprio mai, tenere un flacone di lubrificante al sapore di fragola nel cassettino del bagno. Specie se la mattina si è di fretta o particolarmente rincoglioniti.

mercoledì 12 dicembre 2007

New York - Parte I

Il volo diretto Malpensa – Newark ci porta comodamente alle porte di New York City in sole 8 ore. Il capitano di turno ci tiene ad informare noi passeggeri, come se mi avesse letto nel pensiero ed avesse scoperto la mia paura di volare, che il volo sarà tranquillo viste le eccezionali condizioni climatiche ad alta quota. Specifica inoltre che piccole, leggere, turbolenze, “assolutamente normali”, ci attenderanno al nord della Francia e sulle coste americane. C’è anche da dire che in business class viaggia il sig. Andrea Pezzi. E si sa, quando c’è un vip a bordo l’aereo non può certo precipitare.

L’arrivo su Newark piuttosto che su JFK ti concede quel giusto antipasto visivo ad alta quota sui grattacieli di Manhattan che non è per niente male. Ci sentiamo quindi di consigliare vivamente questo aeroporto al JFK, che sarà pure più importante per dimensioni e numero di collegamenti, ma che dal punto di vista della vista non è appagante (azz!). Se poi però spendete meno arrivando sul JFK fottetevene della vista ed atterrate pure lì.
(Amore, dici che capiranno che stiamo scrivendo queste cose a notte fonda?)

L’aeroporto ci fa già sentire spaesati. Ma questo ci capita con tutti gli aeroporti nuovi (ci è capitato persino con quello di Orio al Serio la prima volta che ci siamo entrati per prendere un volo Ryanair!). Io devo assolutamente fumare ma il non conoscere le loro leggi in materia mi paralizza e quindi evito.

Troviamo un banco informazioni. Dobbiamo capire come arrivare in città adesso. Col nostro fantastico inglese riusciamo, in quattro e quattro otto, a prenotare uno shuttle; l’autista, un nano portoricano dal pessimo inglese e dall’orribile spagnolo, che mastica cicca mentre parla contemporaneamente a due cellulari (e guidando!) ci fa fare sei o sette giri dell’aeroporto per raccattare mezzo mondo e infine, imbucando finalmente il tunnel Holland, ci fa entrare nella fantascientifica Manhattan.

A Manhattan, che colpisce di botto sono
Il traffico e i clacson
L’ombra anche a mezzogiorno
Le strade tutte a griglia tranne una

Dopo un trasferimento infinito, ed io in piena astinenza da fumo, riusciamo a mettere piede davanti all’albergo, il Mansfield Hotel. L’hotel, 12 piani in tutto, paragonato agli edifici circostanti pare una minipalazzina. La nostra stanza, all’11° piano, è piccina ma pulita e graziosa.

Dopo una doccia scendiamo per fare un breve giretto del circondario, scoprendo così di essere dietro Times Square. Il gelo è indescrivibile. Tira una bora che la metà basta! L’indomani, infatti, ci alzeremo che nevica. Ma non “nevica” nel senso candido e armonioso che conosciamo noi poveri provinciali italiani. No, no, nevica nel senso di “c’è una tormenta di neve”! Che però, per fortuna, dura poco. Ciò nonostante il gelo è sempre più gelato e girare con i quattro straccetti che ci siamo portati dall’Italia non è proprio possibile. Questo ci costringe ad uno shopping fuori programma (caspita, che disdetta!), facendoci visitare dei capisaldi storici della NYC da vestire: Macy’s e Bloomingdales.

In allegato il riassunto fotografico dei primi due giorni. Per cortesia, siate clementi che questo è il nostro primo esperimento e poi ci distruggete l'autostima...

In questo filmato:

1) Dallo shuttle dell'autista portoricano nano
2) Grattacielo Met Life (ex PanAm)
3–8) Times Square
9) Alcova
10) Alcova con Pietro (non è bellissimo?)
11) Alcova con Fabio e Pietro
12-18) Bryant Park
19-20) Nei pressi del Rockfeller Center

Prossimamente la continuazione, con nuove foto e alcune chicche dalla Big Apple.

martedì 11 dicembre 2007

Stato di famiglia

Stamattina sono passato in comune per richiedere il certificato di residenza e lo stato di famiglia. Due di tanti altri documenti necessari al nuovo datore di lavoro per potermi assumere.
Molto carina l’impiegata che mi ha chiesto di falsificare il motivo del rilascio dei certificati. “Se lo chiedi per il lavoro devo fartelo con la marca da bollo, 14 euro e rotti per uno più 14 euro e rotti per l’altro, cioè circa 30 euro per un paio di fogli così banali. No, no, falsifica pure il motivo per cui ti serve che tanto non lo controlla nessuno e risparmi... ‘Sti scemi, se facessero pagare un solo euro per qualsiasi certificato sarebbe decisamente meglio”.
Sereno per gli euro risparmiati, sono lì che mi dirigo verso il parcheggio dove avevo lasciato l’auto quando, quasi per sbaglio, mi casca l’occhio sul certificato relativo allo stato di famiglia. Cazzo! Ma lì c’è scritto che Pietro ed io siamo la stessa famiglia! Ecco… e adesso? Non è che quando lo consegnerò l’Inquisitore questo comincerà a farmi qualche domanda? Ché io non sono pronto, che io per queste cose devo trovare i miei tempi, i miei ritmi, il mio modo? Oddio, che ansia.

lunedì 10 dicembre 2007



Uff.
Noi siamo rientrati.
E di cose da raccontare e da far vedere ce ne sono un sacco. Perchè NYC è grande. Mooolto grande.
Ci piacerebbe però farlo per bene, con tutte le fotine e filmatini messi lì per benino. Abbiate quindi un po’ di pazienza, che prima o poi ce la faremo.

P.S.: la foto sopra non c'entra una mazza col nostro viaggio. L'ho solo trovata in rete e l'ho postata perchè mi son piaciuti i colori...