Stamattina sono passato in comune per richiedere il certificato di residenza e lo stato di famiglia. Due di tanti altri documenti necessari al nuovo datore di lavoro per potermi assumere.
Molto carina l’impiegata che mi ha chiesto di falsificare il motivo del rilascio dei certificati. “Se lo chiedi per il lavoro devo fartelo con la marca da bollo, 14 euro e rotti per uno più 14 euro e rotti per l’altro, cioè circa 30 euro per un paio di fogli così banali. No, no, falsifica pure il motivo per cui ti serve che tanto non lo controlla nessuno e risparmi... ‘Sti scemi, se facessero pagare un solo euro per qualsiasi certificato sarebbe decisamente meglio”.
Sereno per gli euro risparmiati, sono lì che mi dirigo verso il parcheggio dove avevo lasciato l’auto quando, quasi per sbaglio, mi casca l’occhio sul certificato relativo allo stato di famiglia. Cazzo! Ma lì c’è scritto che Pietro ed io siamo la stessa famiglia! Ecco… e adesso? Non è che quando lo consegnerò l’Inquisitore questo comincerà a farmi qualche domanda? Ché io non sono pronto, che io per queste cose devo trovare i miei tempi, i miei ritmi, il mio modo? Oddio, che ansia.
3 commenti:
...e non ci dici come è andata, con l'Inquisitore?
:)
Kleys: non ve lo dico perchè ancora non lo so... Comincio il 16 da loro. E se mi diranno qualcosa sarà solo allora che saprò se sanno! :-D
ok.
allora rimango con le antenne tese... ;)
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