lunedì 12 febbraio 2007

Ma DiCo… scherziamo?

Una prima lettura degli articoli previsti dal ddl sulle coppie di fatto mi aveva convinto che tutto sommato poteva anche andare bene così. Sapete com’è, piötost che negot, l’è mèi piötost*! . Mi ero anche lasciato incantare da un discorso fatto dalla Bindi ad un Primo Piano di qualche giorno fa in cui diceva che finalmente è stata creata la locomotiva a cui, successivamente e pian pianino, potrebbero venir aggiunti tutti i vagoni necessari.
Poi ho letto e riletto le varie pagine dei quotidiani e dei vari blog che frequento, ho analizzato i vari punti di vista e adesso… adesso mi ritrovo che non so più cosa pensare… Mi sento affranto. E deluso.
Che sensazione orrenda, quella di ritrovarmi a gioire per un minuscolo quanto inutile “passettino in avanti”. Un primo blando tentativo di non so più bene cosa accompagnato innanzitutto dalla consapevolezza che questo straccio di ddl non passerà in Parlamento, e poi dalla certezza di essere pure stato preso per il culo.
L’ennesima situazione che mi aiuta a capire che l’Italia dei politici non è né laica né europea.
Ma io, adesso, cosa dovrei fare? Voglio dire, ipotizzando pure che questo aborto di ddl vada in porto, che questa pseudo legge pro coppie di fatto venga approvata, io, che cosa dovrei fare?
Dovrei forse fare finta di niente, sfoggiare il mio miglior sorriso e presentarmi all’anagrafe col mio compagno chiedendo all’impiegato di turno di mandargli un telegramma a casa nostra? O dovrei invece – forse più saggiamente e più coraggiosamente – smettere di lasciare che qualcuno si arrocchi il diritto di decidere al posto mio o, peggio, di decidere che la mia famiglia non è come quella formatasi grazie al “sacro vincolo del matrimonio”, salvo poi stabilire che io non mi posso sposare? Mi dovrò rallegrare per questo primo importantissimo passo verso la civiltà o dovrò tirare fuori i coglioni e boicottare questa assurda farsa?
Sarò anche un perenne ingenuo ma giuro che speravo in una botta di coraggio in più da parte dei politici che ho votato. Speravo che questo governo trovasse finalmente la forza e la solidità per scrollarsi di dosso il peso soffocante di certe assurde, inverosimili e surreali minacce. E speravo anche che la destra la smettesse di giocare sui diritti degli altri e si facesse per un attimo seria (in un’intervista rilasciata a non ricordo più quale tg ho sentito la Prestigiacomo dire che siccome la sinistra ha fatto tutto da sola senza chiedere il loro parere, allora avrebbero votato contro! Ma che, stiamo scherzando?! Ma sono frasi da politico serio, queste? Tutta questa faccenda, è una roba seria?).
Capisco il punto di vista di Anelli di Fumo, quando parla di diritti per le coppie etero. Ma noi? No, no, no, l'incazzatura di fronte a questa cosa è talmente grande che io per ora ho solo deciso che non voterò mai più in vita mia, tanto non serve a niente…
* piuttosto che niente è meglio piuttosto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io penso che aver fatto un disegno di legge in cui si stabilisce che anche una omosessuale ha diritto ad essere riconosciuta e ad avere una tutela giuridica: SIA RIVOLUZIONARIO.
Non sono i pacs, non è il matrimonio. Chiarissimo. Le difficoltà che la maggioranza ha nel far approvare questa legge testimoniano che di più davvero non si poteva fare.
INALTOMARE
http://inaltomare.ilcannocchiale.it/

Anonimo ha detto...

Gioia, sul non votare più siamo d'accordo. Ma il ddl Dico è accettabile, se consideri che l'Italia è in bilico tra una teocrazia e una democrazia parlamentare. E' il primo passo verso una legge migliore, che sarà riformata nel tempo, negli anni. Ma occorre iniziare da qualcosa, sennò non ci sarà mai niente. E il niente è peggio di questa piccola legge. Cmqe, secondo me in Senato non passa.

Anonimo ha detto...

Nei prossimi giorni (domani) pubblico un post nel quale spiego perché sono in favore dei Dico.