martedì 6 febbraio 2007

Odio gli addii ma uno è davvero doveroso farlo


E’ andata. Che non è solo un sospiro di sollievo. E’ andata la mia casetta. Per sempre.
Ieri mattina dopo il rogito ho accompagnato i nuovi proprietari nel loro nuovo appartamentino, per illustrargli un po’ di cose. Ho faticato ad aspettarli sotto casa, frenando il mio impulso a salire. Ho faticato a non parlare di quella casa come di “casa loro”. E c’era il sole. Ed è stato come entrarci per la prima volta e rivivere le stesse emozioni di sei anni fa, l’innamorarsi di una casetta piccolina ma calda, luminosa, accogliente seppur vuota e sporca. Solo che questa volta c’era anche il vuoto di un addio per sempre e tutti i ricordi legati a quei 35 mq.
Perché quella è stata la mia prima vera casa, perché quando l’acquistai nel 2000 vivevo lontano dai miei già da quattro anni e perché era da già da parecchi mesi che girovagavo per case di amici dopo essermi lasciato col fidanzato di allora.
Perché in quella casa ho convissuto con Pietro per quasi un anno, gioendo dei momenti belli ma anche soffrendo per quelli brutti, quelli in cui non ci siamo capiti o non c’eravamo l’uno per l’altro; perché in quelle due stanzette abbiamo condiviso uno spazio e l’abbiamo sistemato per noi due comprando cose che sabato e domenica abbiamo impacchettato e portato via oppure buttato per sempre.
Perché in quella casa ci sono stati gli amici, per un semplice caffè il sabato mattina o per una cena, tutti pigiati nell’angusta metratura della sala-con-angolo-cottura ma col sorriso di una bella serata in compagnia.
Perché in quella casa ho parlato ed ho ascoltato gli amici più intimi, seduti sul divanetto ascoltando la ruvida ma avvolgente voce di Jimmy Scott e sorseggiando bicchierini di grappa.
Ed anche, perché no, perché in quella casa ci sono passate alcune persone disposte a soddisfare la mia necessità di dimenticare, durante i periodi bui con Pietro.
Ecco, adesso piango...
Sniff…

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E' che tutto ha una fine purtroppo, però spesso il futuro è migliore. Insomma, è nostro dovere crederci, no?

Anonimo ha detto...

Ma sì, ma sì, la nuova casa ti farà dimenticare presto quella vecchia. Però è vero, una casa resta sempre una casa. Quando passo davanti al palazzo che contiene il mini appartamento che mi ha ospitato per un solo anno e che neppure ero mio la mia testa gira, si alza, e non riesco a fare a meno di guardare su.

Fabio ha detto...

@neroinchiostro: che tutto abbia una fine alle volte è decisamente anche un bene. Dice bene Michele: la nostalgia per la mia ex casetta è subito superata grazie al fatto che io e Pietro ne abbiamo comprata una assieme. Cointestata! :-D

Pietro ha detto...

Beh, ti dirò... Quella casa è sempre stata il simbolo della tua singletudine, e quindi era inevitabile abbandonarla. Ora che da due anni continuativi siamo insieme,ora che da più di cinque anni ci conosciamo e ora che abbiamo investito tutto qiello che avevamo in questa nuova casa ( e non parlo di soldi! ) ... E ora che siamo in procinto di "DIRCI"...

Anonimo ha detto...

che belli che siete. Vi adoro.
Lasciare la vecchia casa per una nuova da condividere è bellissimo, altro che trste. :)

Baci
INALTOMARE
http://inaltomare.ilcannocchiale.it/